Sono sempre più frequenti i dolori alla mano e riuscire a capire da cosa possa dipendere il dolore senza aver subìto alcun trauma, non è facile.

In alcuni casi, e sempre più frequentemente, l’origine del problema può essere collegata alla tecnologia, ed in particolare a smartphone, tablet e joystick il qui uso accomuna classi di pazienti differenti tra di loro per abitudini ed età.

Tenere fra le mani uno smartphone e muovere le dita velocemente sulla piccola tastiera causa gesti rapidi, ripetitivi, di difficile coordinamento tra muscoli antagonisti tra loro come muscoli e tendini flessori ed i loro opposti, gli estensori.

Gesti che si coordinano in continui aggiustamenti di tensione e detensione dei legamenti ed articolari, di posizioni in costante equilibrio del polso sospeso senza tregua tra estensione, flessione e lateralità.Ogni volta che chiudiamo la mano e le dita, questo è possibile solo se i muscoli ed i tendini opposti si rilassano completamente e, strutture connesse si rilassano o si irrigidiscono, assecondando questi movimenti

Basta questo per capire come per mantenere costante la richiesta di ciò che stiamo facendo bisogna esercitare uno sforzo funzionale che diventa nel tempo causa di stanchezza e, poi, di dolore.

Perciò se c’è una patologia, una disfunzione, o semplicemente uno sforzo prolungato, questo complesso sistema di interazione di muscoli, tendini, articolazioni non riesce più a funzionare in maniera armoniosa ma in modo disordinato, fino a causare sintomi che dapprima si manifestano con una sensazione di fastidio, poi stanchezza con dolore sempre più vivo e già presente ai primi gesti che vengono compiuti.

Interpretare male questi segnali può, a volte, causare altre pericolose patologie, procurate proprio dagli effetti di terapie non appropriate.

Il gesto più ripetitivo, usando le varie tipologie di tastiere, è muovere il pollice e l’indice in continua flessione ed estensione.

Questo movimento è possibile solo se il nervo mediano, ed un suo ramo in particolare, il nervo interosseo anteriore, trasmettono lo stimolo che alimenta il muscolo.

Ma può anche capitare che proprio l’esercizio continuo dei muscoli dell’avambraccio, aumentando il loro volume sia la causa di una compressione del nervo che non gli permette così nemmeno un po’ di riposo.

Ne deriva un’inevitabile ribellione ed il cattivo funzionamento, che porta come conseguenza l’incapacità a muovere pollice ed indice nelle loro falangi distali.

Prima come una sensazione di stanchezza, poi movimenti disarmonici che impediscono il prosieguo dell’utilizzo del dispositivo, infine il dolore diviene sempre più costante e quando la sofferenza del nervo si prolunga troppo non vi è più la possibilità di recupero tramite il semplice riposo.

A questo punto sbagliare diagnosi o interpretare male i sintomi, anche per il poco supporto di indagini collaterali, può indurre a provvedimenti a dir poco inutili.

La diagnosi nelle tendiniti dei pollici, sia quelle del dorso, che quelle alla base del pollice e delle altre dita,si rivela più semplice perchè si accompagnano a dolore ed a sensazioni di movimento a scatto.

Infatti, quando i tendini non scivolano più facilmente nei loro canali, aumentano il loto volume perché cronicamente infiammati e costretti con dolore a superare l’ostacolo di un canale divenuto troppo stretto, richiedono un trattamento chirurgico semplice ed efficace che consente nuovamente il movimento senza dolore.

Il dolore diviene costante, insopportabile anche per gesti usuali come lavarsi i denti, pettinarsi, alzare una cerniera, chiudere un bottone o girare una chiave.

Alle volte il riposo e le giuste cure fisioterapiche raggiungono un buon risultato.

Tuttavia la cosa più importante è una corretta e precisa diagnosi medica ed una corretta applicazione di tutori idonei per evitare, il più possibile, l’intervento chirurgico.

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