Diventare mamma è  un evento di grande  importanza  per la donna, un momento di gioia, di grandi emozioni,un momento ricco di speranze ma anche di timori. La gravidanza oggi è maggiormente consapevole perché  frutto di una scelta della donna e della coppia ed è quindi più facile impegnarsi per evitare ogni possibile rischio per la madre e per il nascituro. I consigli per affrontare una gravidanza in tranquillità e sicurezza sono raggruppabili in due aree: i consigli per un corretto stile di vita della futura mamma e le indicazioni per gli esami diagnostici adeguati per evitare e individuare anche precocemente ed affrontare eventuali problematiche.

Per quanto concerne il corretto stile di vita, ormai quasi tutte le donne, quando si rendono conto di essere incinte, iniziano a prendere precauzioni e a curare maggiormente la propria salute. Bisogna però tenere presente che gli organi del nascituro si formano nelle prime dieci settimane di gravidanza, dopo di che, fondamentalmente, l’embrione si è formato completamente e inizia il “periodo fetale” in cui gli organi precedentemente formati si sviluppano e perfezionano il loro funzionamento.

In genere, però, la donna scopre di essere incinta tra la sesta e l’ottava settimana o più tardi, quindi quando l’embrione ha già fatto una buona parte del suo percorso di sviluppo. Per questo, quando sia possibile programmare la gravidanza è meglio iniziare a correggere le abitudini di vita anche prima di intraprendere il percorso. 
Per prima cosa ,e ancor meglio se in fase pre concezionale, sarebbe necessario rivolgersi al medico di fiducia per una consulenza complessiva per la coppia Sulla base, quindi, di una prima valutazione anamnestica, il medico potrà decidere gli esami di laboratorio da effettuare e fornire tutte le informazioni e i consigli necessari. Un altro elemento molto importante sono le vaccinazioni. Non tutte le malattie infettive eventualmente prese in gravidanza possono avere effetti negativi sul nascituro, ma alcune comportano gravi rischi e vanno monitorate: rosolia e toxoplasmosi.

Se la mamma rischia o ritiene di avere il rischio di ammalarsi di rosolia o toxoplasmosi durante la gravidanza la situazione va analizzata e affrontata serenamente. E’ inoltre importante mantenere una alimentazione corretta ed equilibrata con un controllo del peso corporeo. Le donne in sovrappeso, specie se affette da obesità, hanno maggior rischio di complicazioni come l’aborto spontaneo, il diabete gestazionale, l’ipertensione arteriosa, le difficoltà respiratorie. Anche per il bambino aumentano i rischi di nascere con problemi di salute. Correggendo e migliorando le abitudini alimentari è possibile raggiungere il peso più adatto prima della gravidanza e tenerlo sotto controllo durante la gravidanza stessa.

Altri fattori di rischio sono il fumo e l’alcool. Fumare riduce la fertilità della coppia e peggiora la condizione generale della madre. Aumentano i rischi di aborto spontaneo e persino i casi di morte del bambino dopo la nascita. Inoltre, i bambini nati da madri fumatrici hanno più frequentemente un peso più basso alla nascita e questo può causare una serie di difficoltà, sia nel periodo neonatale che nelle successive epoche di vita.

L’abuso di alcool è pericoloso sempre; lo diventa maggiormente in gravidanza quando, oltre ad avere effetti nocivi sulla salute della donna, ha effetti dannosi sul feto. E’ dimostrato che l’abuso di alcool è responsabile di una crescita ridotta del bambino, di disturbi del comportamento e di insufficienza mentale (sindrome fetoalcoolica).
Anche l’utilizzo di farmaci in gravidanza deve essere più che mai effettuato sotto stretto controllo medico, perché molti farmaci possono avere effetti negativi sul nascituro.

Ci sono poi forme di prevenzioni semplici da attuare come ad esempio aumentare considerevolmente la quantità di acido folico assunto:  vitamina che si è dimostrata di estrema importanza per ridurre il rischio di malformazioni dell’embrione. La  medicina mette poi oggi a disposizione tutta una serie di esami specialistici che possono consentire di prevenire molte problematiche. Eseguiti con regolarità e dietro consiglio del proprio medico di fiducia, consentono un monitoraggio del periodo di gravidanza, rendendo questa esperienza un momento positivo e sereno per la futura mamma.
 Tuttavia il corpo che muta e, di conseguenza, anche il proprio ruolo, provoca spesso una marcata instabilità emotiva. È questo il periodo in cui l’emotività e l’inconscio prendono il sopravvento, dando luogo a una sorta di “malessere fisiologico ” che precede l’acquisizione di un nuovo equilibrio.
È contemporaneamente una “fase evolutiva” e una “crisi mutativa ” che impone una riorganizzazione delle esperienze precedenti.
Durante i primi mesi di gravidanza la donna deve mettere in relazione le fantasie con la realtà del feto che cresce in lei: in principio nasce il desiderio di avere un bambino, desiderio che poi si concretizza e che deve fare i conti con la realtà.
Divenire madre presuppone un adeguamento della propria identità nel passaggio dal ruolo di figlia a quello di genitore. 

Questo processo, che inizia con la gravidanza e prosegue con la maternità, necessita di un riassestamento di tutte le componenti psichiche che si sono sviluppate durante le esperienze precedenti e che hanno caratterizzato la storia della donna. Per questo motivo la gravidanza viene definita come un “momento di crisi e confusione” perché la donna si trova a dover affrontare continui aggiustamenti che coinvolgono l’intera personalità, al fine di potersi spogliare dal ruolo di figlia, finora rivestito, e costruire una nuova immagine di sé L’attitudine materna, che è rappresentata dalla capacità di dare e di rendersi disponibile verso l’altro, dipende anche dal rapporto che si è avuto nell’infanzia con la propria madre e dalla sua disponibilità nei propri confronti. 

Diversi sono i meccanismi a livello psichico che accompagnano la gravidanza. Da un punto di vista psicologico il secondo trimestre è quello in cui la donna inizia ad avere un’immagine mentale del bambino, questo grazie anche alla percezione dei movimenti fetali che diventano la conferma della presenza del
bambino, e ai cambiamenti visibili del corpo che si trasforma.
È attraverso l’ascolto dei movimenti del proprio bambino, e il dialogo che si instaura tra i due, che si costruisce la relazione tra madre e feto.
 

Con l’inizio dell’ultimo trimestre, e in particolare dell’ultimo mese di gravidanza, la donna si trova di fronte a nuove modificazioni fisiologiche: il feto aumenta di peso e di volume, le contrazioni fisiologiche si possono accentuare, il corpo si trova a doversi adattare a nuovi cambiamenti.
Gli interrogativi saranno: “come sarà il parto?”, “come sarà il bambino?, che peso avrà? “. Il timore per il dolore e la capacità o meno di sopportarlo e superarlo accompagnano quest’ultimo periodo. Nella realtà il timore del dolore fisico e della propria capacità di poterlo affrontare, porta in sé anche il dolore emotivo per la
separazione e il concludersi della relazione privilegiata che madre e feto hanno vissuto durante tutti i mesi della gravidanza. L’interrogativo che spesso si sente pronunciare dalle donne è “sarò capace di partorire? ” che nasconde in sé un’altra domanda: “sarò capace di separarmi da questo bambino? “. 

 

Non si tratta di capricci: la gravidanza produce uno stato di labilità generale, e il comportamento, spesso difficile, è un’espressione psico-emotiva che va compresa e contenuta con molta dolcezza. Particolarmente delicato è il periodo che va dalla fine del primo trimestre all’inizio del secondo, quando vengono meno le capacità di difesa e di autocontrollo (regressione affettiva) per cui si fanno vivi conflitti emotivi, pensieri,
problemi ed esigenze che, in condizioni normali sono sepolti nel profondo dell’inconscio.
Inoltre queste problematiche iniziali di regressione affettiva rappresentano un momento delicato ma anche produttivo per il rafforzamento del rapporto di coppia perché offrono la possibilità di uno scambio profondo di pensieri e sentimenti del tutto particolari, che scomparirà poche settimane dopo il parto, quando si ricostituiranno le difese che ognuno mette a punto nei confronti della realtà esterna.

Madre non si nasce, si diventa. Così, durante la gravidanza, la futura mamma si accinge a diventare una “buona mamma”, relativamente adeguata e competente.
La gravidanza è la “storia di due corpi: un corpo contenente visibile ed un corpo invisibile in esso contenuto”, rimette la donna a confronto con la propria capacità di percepirsi come
un contenitore solido e in grado di accogliere il bambino al suo interno.
Essere madre è veramente una missione, ogni giorno e per sempre!

Negli studi medici specialistici dell’Ortopedia Cossia la GINECOLOGA, la PSICOLOGA, la DIETOLOGA,possono accompagnare le future mamme lungo il percorso della gravidanza. Inoltre, in presenza di patologie particolari, ci si può avvalere della consulenza di: CHIRURGO VASCOLARE, ORTOPEDICO, FISIATRA, NEUROLOGO, OSTEOPATA, FISIOTERAPISTA E PODOLOGA